Irlanda. Storia di due viaggi, di un libro e di un amore inesauribile.
![]() |
Doolin |
C'era una volta una ragazzina all'ultimo anno di scuole medie.
Quell'estate i genitori avevano deciso di mandarla in vacanza in Inghilterra, per una vacanza studio.
Il viaggio era stato organizzato fin dalla Primavera, e lei aveva saputo mesi prima che la sua estate sarebbe stata speciale: la prima all'estero, la prima da sola, senza la famiglia. Così ogni volta che le capitava di vedere un aereo che lasciava la sua striscia bianca sull'azzurro del cielo pensava al suo viaggio, e a quando su quell'aereo ci sarebbe stata lei.
Quando arrivò la partenza vi si preparò con un felice senso di aspettativa: l'aereo arrivò in Inghilterra in poco tempo. Giunta a destinazione si sistemò nell'ala del college riservata alle ragazze, disfacendo coscienziosamente la valigia e prendendo confidenza con i nuovi spazi.
Fuori dalla finestra c'era un alto albero, probabilmente un platano le cui foglie, quando andava a letto, ondeggiavano frusciando illuminate da un lampione vicino. Quel movimento la faceva pensare a un cavaliere a cavallo che vegliasse su di lei quando andava a dormire. Tempo dopo apprese che la ragazza che aveva occupato quella stanza l'anno precedente aveva paura di quell'albero, mentre per lei era una compagnia confortante.
L'esperienza fu positiva, così i genitori la ripeterono ogni anno.
Il terzo viaggio fu organizzato in Irlanda: lei non pensava che ci sarebbe stata grande differenza.
Quello fu solo l'inizio: le colline verdi sul cielo azzurro, gli intrecci disegnati sulle pagine antiche dei codici medievali, i pub, le strade, l'affabilità della gente e la sensazione di aver più spazio per respirare, per essere libera, per essere se stessa.
La compagnia degli altri ragazzi del gruppo a volte le piaceva, altre la disturbava: incomprensioni e scortesie adolescenziali punteggiavano quelle tre settimane, che negli anni a venire avrebbe conservato tra i ricordi più cari.
Da grande ritornò, e non avrebbe potuto che essere così: forse la malia che quella terra le aveva lasciato dentro era in parte una idealizzazione, ma era bella, era magica, ed era sua, così scelse di non rinunciarvi mai.
Intrecci e nodi rimasero nei suoi disegni, le storie che creava nei suoi romanzi erano ambientate sempre lì: favole, miti e leggende, storie d'amore intense o spensierate: tutto aveva come sfondo l'Irlanda, il luogo mitico dove immaginava possibile ogni libertà.
Quella ragazzina sono io, e oggi, una volta in più, rinnovo la mia magia personale: un altro libro, un'altra storia, un altro viaggio. Dalle sue pagine stanno nascendo nuovi personaggi. La cosa stranissima è che sembrano dotati di vita propria, come se venissero a chiedermi di essere raccontati, e non fossero un parto della mia fantasia. Mi escono dalla penna con i loro nomi e i loro caratteri, e non posso che raccontarli come loro mi si rivelano.
E' un modo per ricordare, fino a quando non avrò la possibilità di ritornare.
Ecco alcuni dei loro nomi: ci vorrà del tempo per finire il libro, ma loro sono già lì, ogni giorno mi aspettano, mi chiamano, mi chiedono di raccontare. E io lo farò.
Seguitemi se volete conoscerli.
Location: contea di Sligo, Irlanda settentrionale.
Personaggi:
Amelie
Cecile - sorella
Marinette - direttrice giornale
Sophie - amica fedifraga
Philippe - ex fidanzato
Mabelle e Suzette - colleghe in redazione
Vanessa - stagista
Padraig - tassista
Marjory - moglie di Padraig
Liam - titolare del pub
Lisa - cameriera amica
Sean - Lui
Marge - libraia
Alfred - Libraio
Sally - vecchietta
Commenti