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Visualizzazione dei post da settembre, 2025

Ha ancora senso leggere poesie? E se no, cosa importa?

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  Sono sempre stata quella che si definisce una lettrice "forte". Una di quelle ragazzine che, se c'era un libro nuovo ancora da leggere che mi aspettava sul comodino, non vedeva l'ora di tornare a casa da scuola per immergersi dentro le pagine ancora intatte. Eppure le poesie no. Non le ho mai cercate spontaneamente, né mi hanno rapito come accadeva alle eroine dei romanzi ottocenteschi, che si nascondevano sotto i cespugli per leggere di nascosto dai genitori e non sembrare troppo intellettuali. Verso i vent'anni, come molti, ho avuto una infatuazione per Pablo Neruda e la sua poesia sulla cipolla. Ma tutto si è fermato lì. Fino all'anno scorso, quando Emily Dickinson ha deciso di stendere le sue sottili aristocratiche dita sulla mia mente e l'ha ghermita in un abbraccio fatale, portandomi a curare una breve raccolta illustrata di alcune delle sue poesie che ho amato di più, e che ho pubblicato qui Ebbene, perché ora? Perché tanti anni passati a leggere ...

Come si fa a scrivere un libro? Ce lo racconta Murakami Haruki

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Ultimamente ho letto un libro molto interessante per chi, come me, ama scrivere. Perchè, come diceva non ricordo quale autore, ogni scrittore prima di essere tale è un accanito lettore. E non vedo come possa essere altrimenti. E' singolare come le cose che più mi rimangono impresse tra quelle che leggo spesso le ricordi assai meglio di quanto non mi accada con il nome di chi le ha scritte. Ma forse questo è il destino delle letture davvero interessanti: a prescindere da chi le ha scritte, conservano verità fondamentali. Ad ogni modo, in questo caso parlerò di un libro che mi è piaciuto, mi ha interessato e del quale, strano a dirsi, ricordo anche l'autore. Sarà perchè l'ho finito di leggere non più di due settimane fa. Si tratta del Mestiere dello scrittore, di Murakami Haruki. Non starò ad annoiarvi con una sinossi del libro, nè con un riassunto o una semplice recensione. Piuttosto parlerò del breve cappitolo che mi ha colpito di più. Se poi vi incuriosirò potrete reperi...

Irlanda. Storia di due viaggi, di un libro e di un amore inesauribile.

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Doolin    C'era una volta una ragazzina all'ultimo anno di scuole medie. Quell'estate i genitori avevano deciso di mandarla in vacanza in Inghilterra, per una vacanza studio. Il viaggio era stato organizzato fin dalla Primavera, e lei aveva saputo mesi prima che la sua estate sarebbe stata speciale: la prima all'estero, la prima da sola, senza la famiglia. Così ogni volta che le capitava di vedere un aereo che lasciava la sua striscia bianca sull'azzurro del cielo pensava al suo viaggio, e a quando su quell'aereo ci sarebbe stata lei. Quando arrivò la partenza vi si preparò con un felice senso di aspettativa: l'aereo arrivò in Inghilterra in poco tempo. Giunta a destinazione si sistemò nell'ala del college riservata alle ragazze, disfacendo coscienziosamente la valigia e prendendo confidenza con i nuovi spazi. Fuori dalla finestra c'era un alto albero, probabilmente un platano le cui foglie, quando andava a letto, ondeggiavano frusciando illuminate d...