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Mindfulness e cammino: esplorare la meditazione, un passo dopo l'altro. Recensione n. 1 della collana Mindfulness, teoria e pratica

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  Nessuno di noi ha mai abbastanza tempo per fare tutto quello che vorrebbe. O almeno è così che spesso ci sentiamo: eppure la percezione del tempo è soggettiva, cambia da persona a persona. Anzi: per lo stesso individuo il tempo può sembrare scorrere velocemente o lentamente a seconda di ciò a cui si dedica, di come ci si sente, di come si sta. Soprattutto il tempo che manca di più è quello di fare ciò che ci fa stare bene e che migliorerebbe la nostra qualità di vita. Sedersi in mezzo a un parco a leggere un libro, concedersi una tazza di tè, fare una passeggiata senza meta, visitare la mostra di quell'artista che ci piace tanto o semplicemente ascoltare il  nostro disco preferito sembrano attività irraggiungibili nelle nostre giornate piene di impegni e di doveri. Salvo poi passare ore a scrollare il feed del nostro telefonino ingoiando notizie e immagini di cui ci dimentichiamo non appena, se ci riusciamo, lo appoggiamo sul comodino.  Da qualche settimana sta uscendo ...

Vuoi guadagnare come artista, pittore o scultore? Non leggere qui!

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Se sei un artista in cerca di come fare a guadagnarti da vivere con la tua arte questo è probabilmente l'articolo sbagliato per te. Se quello che vuoi trovare è un tutorial o un vademecum per guadagnare molto dedicandoti a quello che il buon dio ti ha creato per fare, cioè dipingere, scolpire, scrivere o creare arte in qualsiasi modo, ecco, smetti di leggere e continua a scrollare perché non è questo il tuo posto. Questo è un articolo per i testardi, per quelli che non si vogliono arrendere, che non si rassegnano ad abbandonare la loro creatività per spegnere la propria vita in un lavoro insoddisfacente. Quelli che scrivono di notte, quando hanno sonno e i figli sono a letto, i piatti lavati e i panni stesi; che dipingono alla luce artificiale di una piccola lampada da tavolo, perché in fondo, maschi o femmine, siamo tutti cenerentole che possono preparare il vestito per andare al ballo solo quando hanno finito di fare mille altre cose più urgenti, importanti, sfiancanti e noiose...

Ha ancora senso leggere poesie? E se no, cosa importa?

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  Sono sempre stata quella che si definisce una lettrice "forte". Una di quelle ragazzine che, se c'era un libro nuovo ancora da leggere che mi aspettava sul comodino, non vedeva l'ora di tornare a casa da scuola per immergersi dentro le pagine ancora intatte. Eppure le poesie no. Non le ho mai cercate spontaneamente, né mi hanno rapito come accadeva alle eroine dei romanzi ottocenteschi, che si nascondevano sotto i cespugli per leggere di nascosto dai genitori e non sembrare troppo intellettuali. Verso i vent'anni, come molti, ho avuto una infatuazione per Pablo Neruda e la sua poesia sulla cipolla. Ma tutto si è fermato lì. Fino all'anno scorso, quando Emily Dickinson ha deciso di stendere le sue sottili aristocratiche dita sulla mia mente e l'ha ghermita in un abbraccio fatale, portandomi a curare una breve raccolta illustrata di alcune delle sue poesie che ho amato di più, e che ho pubblicato qui Ebbene, perché ora? Perché tanti anni passati a leggere ...