Sui Quadri, sui Libri e sulle loro Copertine


 

Sproloquio del martedì.

Oggi scrivo a braccio.
Sono una produttrice di oggetti strani ed arcani.
Cose vetuste, ancorate ad una età morta e sepolta, talmente lontana da essere ormai menzionata solamente nei libri, forse mai esistita realmente.
All'esistenza della maggior parte delle cose crediamo per fede, non per averla sperimentata realmente.
Leonardo da Vinci, Michelangelo, Savonarola, Giordano Bruno, le torte a merenda, la via lattea e il cielo nero di notte: un tempo tutto ciò deve essere esistito, ma non oggi.
Così come il collezionista di quadri, o semplicemente l'estimatore.
Un tipo di persona interessata all'arte, al bello, al confronto con pensieri altri e diversi.
All'acquisto di un oggetto che non sia un telefonino o una console per videogiochi.
No: oggi meglio una stampa di Ikea (nemmeno economica, dovrei dire: alcune costano quanto uno dei miei quadri).
Non che la stampa di Ikea sia peggio, per carità. Senza dubbio più adatta all'uomo e ala donna moderni.
Ma ci sono persone, come me, che comunque continuano, con esiti diversi, a dipingere.
Per questo li apprezzo tutti, per quanto mi riguarda: perché continuare ad esprimersi con un mezzo così visceralmente umano - il gesto della pittura, del pennello che scorre sul legno e sulla tela, la difficoltà di trovare la linea o la sfumatura giuste - è un gesto autenticamente rivoluzionario, oltre che testardo e razionalmente incomprensibile.
Ma è un gesto, appunto: non risponde alla razionalità se non in seconda battuta: e per chi lo sente è una necessità insopprimibile.
Qualcosa che non si fa per vendere o per avere successo.
Ma solo per esistere e per dire al mondo che esisti.
Quindi esisto, e dipingo.
Quando completati, i miei quadri per la maggior parte trovano il sonno in cantina salvo i pochi che invece mi lasciano per altri occhi che sanno vederli ed apprezzarli in mezzo al frastuono.
E allora li uso, cercando di non tradirli: e ne faccio copertine per i libri classici che ripubblico su Amazon, spargendone l'immagine nel mondo e sperando che lontano, magari in un altro paese, trovino che li sappia vedere, apprezzare e chi sappia goderne.
Attualmente sto usando questo per la copertina del prossimo libro.
Sarà bella. E viaggerà lontano.

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